“RADICI BEN SALDE E ALI SPIEGATE“
- Nido Oasi Felice -
Oasi felice è nato come centro per l infanzia nel 2000 , la prima struttura nel comune di Mestrino che accoglieva bimbi sotto i tre anni.
Negli anni è cresciuto, modificato e trasformato fino a diventare un Micro-Nido Autorizzato e Accreditato dalla Regione Veneto.
L’asilo nido è un servizio per la prima infanzia, nato come “servizio sociale” in favore della madre lavoratrice, ma che oggi si sta sempre più affermando anche in quelle famiglie dove la madre continua ad occuparsi esclusivamente della vita domestica.
Questo, lungi dall’essere indicativo del riconoscimento unanime del carattere educativo di una simile istituzione, segna però l’inizio della partecipazione del privato al sociale. A questa prima garanzia, ne emerge un’altra molto importante, riguardante il riconoscimento da parte del legislatore della centralità della figura del bambino da 0 a 3 anni. Questi, infatti, sono gli anni più importanti della vita di una persona, duranti i quali vengono poste le basi affettive, intellettive e cognitive, che andranno a strutturare, poi, il suo futuro. È importante quindi che il bambino venga stimolato e viva esperienze rassicuranti, in modo tale da permettergli di sviluppare ogni suo potenziale latente.
Il nido in questo senso costituisce uno dei possibili mezzi per fare in modo che ciò accada. Giovandosi di personale qualificato e competente, a conoscenza delle varie tappe di sviluppo attraversate dal bambino nella prima infanzia, esso è in grado, infatti, si sollecitare adeguatamente e gradualmente ogni esigenza e potenzialità del bambino, tipica di ogni area di sviluppo. L’asilo nido diventa quindi anche un fondamentale strumento di supporto e guida per le famiglie, nel momento in cui queste si trovano a dover affrontare situazioni per le quali non hanno i mezzi per farvi
fronte. Detto ciò, è fondamentale che si instaurino relazioni importanti tra gli educatori/trici e le famiglie, che si concretizzano nel dialogo giornaliero, all’entrata e uscita dei bambini dal nido, nelle periodiche riunioni collettive per genitori, educatori, ed eventualmente esperti e nei colloqui individuali. Questo dialogo aperto con le famiglie avrà quindi come obiettivo, lo scambio di opinioni, di informazioni, di competenze, e il confronto, sugli aspetti più vari che riguardano tutto ciò che attiene al bambino.
Il nido può essere quindi definito un sistema di interazioni, nel quale i tre soggetti protagonisti del progetto educativo sono appunto tre: gli educatori, il bambino e la famiglia; tre soggetti inseparabili nella loro integrazione. Il nido, infatti, per svolgere al meglio il suo compito, deve preoccuparsi del benessere di ogni protagonista, in quanto il benessere o il disagio di uno di essi è correlato e interdipendente al benessere o il disagio degli altri due.
Questo benessere è fortemente legato alla qualità e alla quantità della comunicazione che intercorre tra le parti, della conoscenza e consapevolezza che le parti hanno dei bisogni e dei piaceri reciproci, delle occasioni di incontro e di aggregazione che si realizzano in un sistema di relazione permanente; quindi la partecipazione attiva dei genitori è parte integrante dell’esperienza educativa.
Quanto detto, per sottolineare che l’essere educatore, come l’essere genitore, non è uno stato, ma un divenire, un crescere insieme, grazie appunto a questo scambio reciproco.
Chi frequenta il nido, bambino o adulto che sia, ha la libertà di esprimersi, ricercare e diffondere il proprio pensiero e le proprie esperienze.